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Accompagnamento musicale


IL GIRO DEL MONTE BIANCO
Da Courmayeur a Chamonix-Les Houches


Una fantastica passeggiata intorno al Monte Bianco
dall'Italia alla Francia, attraverso la Svizzera,
un breve racconto per immagini,
un invito ad esplorare e conoscere meglio questi luoghi di bellezza incomparabile.

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Uno zainetto, un abbigliamento leggero ed essenziale, per camminare sempre al di sotto dei 3000 metri di quota,
una borraccia, molti chilogrammi, ma solo per gli appassionati, di attrezzatura fotografica,
reflex, ottiche, rotoli di scorta, … cavalletto per i più coraggiosi:
ecco tutto quello che occorre.

Nessun problema per l'ospitalità nei confortevoli Rifugi-Alberghetto che sono disseminati ovunque
lungo i percorsi, nemmeno nei periodi più affollati.
Un ambiente internazionale di compagni di cammino, una comunità itinerante che si incontra, si lascia, si ritrova,
un tam-tam di comunicazioni che si scambiano e arrivano a tutti,
una presenza di persone di tutte le età, dai bambini ai ... vecchietti.

Ecco quello che attende chi voglia avviarsi in questa non difficile e bellissima avventura
del giro del Monte Bianco!


Agosto 2000              



Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    
Il giro del Monte Bianco    
 
Salendo verso il Rifugio Bertone
dalla Val Ferret italiana,
le Grandes Jorasses restano ancora nascoste tra le nubi. Il Rifugio Bertone si affaccia
sul versante della Val Sapin sopra Courmayeur:
a sera l'elicottero porta i rifiuti a valle.



Il mattino seguente
le nubi sono scomparse e non le vedremo quasi più
per tutti i giorni di cammino.


Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    
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Iniziamo a salire verso il Colle dove incontriamo un gruppo di inglesi che vi aveva passato la notte in tenda.

La segnaletica è molto curata: vediamo il sentiero orizzontale da cui eravamo arrivati il giorno prima e volgiamo a destra per salire il pendio dei Monti della Saxe verso la Testa Bernarda.

Le Grandes Jorasses ora appaiono nel loro splendore e il Rifugio Bertone si allontana sempre più sotto di noi; sullo sfondo lo Chetif dalla caratteristica punta a cono.

Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    
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Sul crinale dei Monti della Saxe, verso la Testa Bernarda, sono rimaste ancora alcune pozze d'acqua.

Il giro del Monte Bianco    
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Siamo ormai in cima alla Testa Bernarda e volgendo lo sguardo a ovest ammiriamo:

il Dente del Gigante con la cresta di Rochefort;

il Mont Blanc du Tacul;

il Grand Capucin e altre guglie che spuntano dietro la stazione d'arrivo della funivia e il Rifugio Torino.

Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    
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A Ovest la catena dalle Grandes Jorasses
al Mont Dolent e il Col Malatrà
via di comunicazione con la
Valle del Gran S. Bernardo.



Scendendo dalla Testa Bernarda verso il fondo della Val Ferret italiana, lungo il vallone dell'Armina, con la parete est delle Grandes Jorasses davanti, vediamo improvvisamente spiccare il volo dalla Vetta delle Grandes Jorasses tre parapente che volteggiano a lungo in cielo.

Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    
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Ancora uno sguardo all'imponente mole del Monte Bianco e alla parete della Brenva prima di rientrare nella “civiltà”: un affollato bar di turisti in fondo alla Val Ferret italiana



Ed eccoci al Rifugio Elena con la bandiera al vento, di fronte al ghiacciaio di Pre de Bar, solo pochi anni fa dalla poderosa forma a zampa di leone, oggi purtroppo completamente scomparsa

Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    
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Superato il Colle delle Grandes Jorasses scendiamo nella Val Ferret svizzera:
un ambiente molto diverso da quello dell'omonima valle italiana, turistica e affollata la prima, tranquilla, abitata da contadini e pastori la seconda.

Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco      
Da Champex, dove abbiamo pernottato saliamo il lungo eripido vallone d'Arpette.
Giunti al Colle, ci appare il ghiacciaio di Trient e l'Aiguille du Tour: uno spettacolo superbo.

Scendiamo poi per circa 1500 metri fino al paesino di Trient, sulla strada che collega Chamonix con Martigny.

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Lasciato Trient, posto appena sotto il verde Col de la Forclaz, saliamo al Col de Balme da dove si apre la vista su tutta la Valle di Chamonix e il versante francese del Monte Bianco.
Qualcuno sta facendo il percorso in mountain bike!

Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco    Il giro del Monte Bianco      
Sul lato della Valle di Chamonix di fronte al M. Bianco vediamo le Aiguilles Rouges e i pendii lungo i quali si snodano i sentieri che ci attendono, quelli della famosa “Balconata del M. Bianco”.
In lontananza, dietro le Aiguilles di Chamonix, ecco la Tour Ronde, prossima al Rifugio Torino, con la sua Parete Nord.
E in primo piano, la maestosa Aiguille Verte con i Dru.

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In cammino sulla Balconata del M. Bianco, percorriamo un breve passaggio attrezzato con scalette e mancorrenti per trovarci più in alto ad ammirare il panorama.

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Nei laghi di Chéserys si specchia l'intera catena del M. Bianco.

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Ancora una breve salita e raggiungiamo il Lac Blanc con il suo Rifugio: su un nevaio appena più in alto passano alcuni camosci.

Di qui si ha forse la miglior vista sulla Parete Nord delle Grandes Jorasses: eppure solo 3 giorni prima eravamo dall'altra parte ad osservare i parapente che si staccavano dalla vetta sul versante italiano.

Anche la cresta di Rochefort, il Dente del Gigante e l'Aiguille Verte creano uno scenario incomparabile.

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Dal Lac Blanc scendiamo brevemente fino alla Flegère dove ci fermiamo per la notte: ora la parete Nord delle Grandes Jorasses, un vero “altare” che si innalza al cielo, ci appare più angolata e visibile solo in parte, ma la sua grandiosità resta immutata.

A Est il Dome du Gouter, dove passa la via normale francese, si staglia nel cielo.


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La Mer de Glace, solo pochi anni fa maestoso ghiacciaio, appare ora come un solco di terra scavato tra i picchi.







Dalla camerata del rifugio vediamo le nubi chiudersi e aprirsi intorno all'Aiguille Verte e al Dru al tramonto.

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Il giro del Monte Bianco    
 
A tarda sera le luci di Chamonix illuminano la valle, ma ecco spuntare la luna dietro al Dru e illuminare le Grandes Jorasses.




Siamo alla sera di ferragosto e le guide di Chamonix hanno organizzato uno spettacolo pirotecnico all'Aiguille du Midi.

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Il mattino seguente il Monte Bianco è sempre grandioso, stagliato contro un cielo terso.
Saliamo verso il Brevent, incontrando ancora numerosi parapente in volo.

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Dal Brevent scendiamo per più di 1600 metri fino a Les Houches: lo spettacolo è sempre grandioso.






Alla Bellachat, ci regaliamo una sosta e un piatto caldo .

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Una visita a Chamonix è doverosa e piacevole.

Lo storico negozio del fotografo Pierre Tairraz, il fotografo del Monte Bianco, compagno di tante salite di Gaston Rebuffat merita una lunga visita.

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Anche a Chamonix, come a Torino, un'occhiata alle vetrine alla ricerca di effetti “surreali” non può mancare





Eccoci al monumento in onore dei primi salitori del M. Bianco: Balmat indica sempre la vetta a Paccard.

Quel giorno a Chamonix si manifestava per il Tibet: le coloratissime bandiere tibetane sventolavano ovunque

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È ora di tornare: il nostro bus per Courmayeur sta per partire.
Il tunnel è chiuso: ci attende un bel viaggio via Trient, Martigny, Gran S.Bernardo e Aosta.
Ancora uno sguardo alle Aiguilles e al Dru...

Scendendo dal Col de la Forclaz verso Martigny, i vigneti in movimento offrono una prospettiva insolita


Tornando a casa, il pensiero di non avere completato l'intero giro e di dover ancora percorrere il tratto da Les Houches a Courmayeur attraverso il Col de Bonhomme ci rallegra: c'è ancora qualcosa in sospeso, non è finita, ci sembra di avere quasi una assicurazione, una garanzia di tornare presto in questi luoghi.


Pier Paolo Strona e Agostino Ronco, Agosto 2000.




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