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In Viaggio con la Cometa

Le magiche notti di Hale-Bopp nelle valli di Susa e Sangone

A cura di Giorgio Jannon
1997, Editrice Morra
(160 pagine, raccoglie le fotografie
di 8 fotografi e i testi di vari autori)


















 
   La Cometa: un richiamo alla realtà

Pier Paolo Strona - 21 luglio 1997    


Esistono sulla terra, oltre alla società umana, altre società di viventi, di varie dimensioni e caratteristiche, accomunate dall'essere in qualche modo organizzate in strutture relazionali e funzionali che legano gli individui che le costituiscono in rapporti e ruoli determinati: nasce allora spontaneo il desiderio di riflettere, la curiosità di fare qualche passo avanti nella comprensione di tali realtà, di analizzare il comportamento di una società di questo tipo nel suo complesso e quello di un individuo che ne fa parte rispetto ad essa, non solo, ma anche rispetto al mondo "esterno" ad essa.

Pensiamo ad esempio alle api o alle formiche: potremmo fare uno sforzo di immaginazione e tentare di andare oltre la conoscenza dei comportamenti globali di queste comunità, che operano con regole e forme a loro intrinseche, a fantasticare su come una singola ape, una singola formica potrebbero vivere la loro giornata, inquadrare la loro vita all'interno del gruppo di cui fanno parte e come parimenti potrebbero considerarsi in relazione al mondo esterno rispetto alla loro società organizzata. È un tentativo azzardato, se vogliamo, probabilmente irrealizzabile, in quanto noi non sappiamo qual è il grado di percezione di se stessi é della realtà circostante che un'ape o una formica possono avere, e su questa strada potremmo avventurarci solo con l'immaginazione e la fantasia, senza riscontri effettivi.

Tuttavia ragionare, fantasticare in questi termini potrebbe forse consentirci con più facilità di uscire da noi stessi, dalla nostra situazione contingente e di osservarci dal di fuori per quello che siamo, o sembriamo essere a noi stessi, ancorati a questo minuscolo granellino che è la Terra, in rotazione su se stessa e unitamente ad altri in rotazione intorno ad un altro granellino poco più grosso, e tutti insieme in moto con miliardi e miliardi di altri corpi seguendo rotte a noi sconosciute: in fondo è questa la nostra condizione reale oggettivamente più percepibile e riscontrabile.

Presumibilmente la maggior parte degli uomini non vive in modo quotidiano la problematica della propria realtà, non in modo cosciente per lo meno: presi dalle attività e dai problemi di tutti i giorni, quelli grandi a cui ci dedichiamo in alcuni momenti della nostra vita, e, in mancanza di questi, quelli spiccioli, ripetitivi, che finiscono, troppo spesso purtroppo, per riempire la nostra mente ed esaurire le nostre energie. Con il passare degli anni, poi, si consolidano nei più le "abitudini", che nella nostra società sono ad esempio la televisione alla sera, la partita allo stadio o la gita la domenica, l'orario di lavoro che scandisce la giornata, la spesa il sabato mattina e così via: con il tempo ci si può dimenticare della nostra condizione esistenziale, che nella realtà è ben diversa, anzi è completamente diversa da tutto ciò, ma che rimuoviamo spesso dai nostri pensieri e dalle nostre attività, senza prenderla troppo in considerazione quando ci troviamo nella necessità di operare scelte importanti per il nostro futuro.

Questo perdita di contatto con la realtà fisica di cui siamo parti costituenti può riflettersi in modo negativo sulle priorità che noi tendiamo ad assegnare alle cose, sulla scala di valori che ci costruiamo e che, anche se in modo non esplicitamente dichiarato, di fatto manifestiamo con i nostri comportamenti e assumiamo come realtà all'interno della quale operare scelte importanti, organizzare e trascorrere la nostra vita: è una condizione che pian piano ci indebolisce, ci porta a crearci "dipendenze" da cose e da persone, a limitare la nostra libertà di vivere ed agire, a cercare sicurezze effimere, in direzioni in cui esse non esistono, a costruirci una nostra gabbia, che cerchiamo di riempire con comodità inutili e insoddisfacenti a prezzo di fatiche e tensioni sproporzionate e spropositate, la gabbia della nostra autolimitazione, della nostra rinuncia alla vita.

Bene! Nella primavera del 1997 è apparsa nel cielo stellato di mezzo mondo una cometa gigantesca e meravigliosa, la cometa di Hale-Bopp, dal nome dei due astronomi che per primi l'hanno individuata nel suo moto verso la terra, e la vita di molte persone per un po' di tempo è cambiata: non più serate davanti alla televisione ma ore dedicate a cercare la cometa, ad osservarla, a parlarne con gli amici, a ..... fotografarla! città oscurate per poter consentire a tutti di vederla anche senza fare viaggi alla ricerca di colline, montagne, sprazzi di .... buio, sempre più rari nel nostro territorio, punti da cui poterla osservare il meglio possibile!

La presenza della cometa, continua e costante per giorni e notti, anche se visibile solo in certe ore, incombeva sulla maggior parte degli uomini: è stata una presenza sentita e vissuta con intensità da molti, un richiamo alla nostra realtà più vera, al mondo reale di cui facciamo parte, alla coscienza di quell'energia che tutto muove e crea e di cui racchiudiamo in noi una minuscola scintilla; è stata, ci auguriamo, uno scrollone dato al cumulo di inconsapevoli scorie, pesi gravanti sulle nostre vite!


Per quanti? ......

Per quanto tempo? ......




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