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La vita e l'opera di Bartolomeo Borelli, ingegnere


Lo scopo primario di questo lavoro è storico, e non (almeno: non aprioristicamente) celebrativo.
Vogliamo cioé rivisitare al meglio, nel modo più obiettivo possibile, la figura di Bartolomeo Borelli, nelle sue dimensioni personali, professionali, politiche, filantropiche, nell'ambito delle origini, del tempo e dell'opera.
La celebrazione (e lo vedremo alla fine, al tirar delle somme) verrà da sola, e sarà lo sua stessa vita a farlo.
Cercheremo perciò di evitare le due tentazioni fondamentali di chi si accinge a scrivere un lovoro di questo genere: il freddo, nozionistico, schematismo, e, soprattutto, l'oleografica agiografia, la "santificazione".
Vogliamo restituire un Borelli vero, e soprattutto vivo, non un monumento.
La sua immagine deve dunque emergere spontaneamente, dalle fonti documentali disponibili, con ii minimo di mediazione da parte nostra: se, in assenza di dati, tenteremo qualche ipotesi, si tratterà di sommessi suggerimenti.
Do ciò tra l'altro, la decisione di non "riprendere" (semplicemente copiandoli "in bella") i brani documentali, ma di riportarli tal quali, direttamente "scannerizzati" dai testi originali.
Ciò vuole anche essere un atto di doverosa correttezza verso quegli Autori ed Editori, dai cui testi (sempre scrupolosamente citati) inevitabilmente, trarremo notizie ed immagini.

L'attività di Borelli fu multiforme, ma si accentra su quello storico, e certamente per lui vitale, evento che fu il Traforo del Frejus. Quella, per l'epoca, fu opera colossale, da molti giudicata al limile dell'impossibilitàBR> In essa, il giovane Ingegnere pievese entrò meno che ventottenne, e ne usci quarantaduenne.
Ne usci certamente segnato nell'anima, e di essa (lo vedremo meglio nel libro) vorrà portare il ricordo anche nella tomba. Durante quell'opera troverà anche l'amore, la contessa savoiarda Giuseppina Reymillet che diverrà sua consorte.
In quell'opera immensa troverà sfogo la sua grande energia fisica e spirituale, ed anche la sua passione sportiva, quella della caccia. Da essa trasse giusta fama, grcande rispetto, ulteriori cospicue sostanze, "cursus" politico di Deputato e Senatore a vita. Troverà anche, inevitabilmente, opposizioni e ingratitudini, perfino angherie: con buona pace degli utopisti, l'umanità reale è quella che èBR> Ma soprattutto, dal lunghissimo, quotidiano contatto, durato 14 anni, con un'infinità di umili, tenaci, silenziosi e dignitosi lavoratori, con le loro fatiche, ferite, malattie, inabilità morti, trarrà le motivozioni più profonde e nobili per la propria innata (famigliarmente, geneticamente, innota) filantropia.

Cercheremo dunque di ritrovare nelle memorie, nei documenti e nei testi ogni sua significativa traccia, che verrà riportata nel modo più completo possibile. Saranno invece, inevitabilmente, deliberatamente, più sfumate, anzi, solo sfiorate, le vicende e le figure (in assoluto ben più importanti: nientemeno che l'Unità d'Italia, il re Vittorio Emanuele II, il conte di Cavour, il Parlamento subalpino, fiorentino, romano, Mazzini, Garibaldi, le guerre d'indipendenza, la breccia di Porta Pia, la guerra Franco-Prussiana, ecc.) che costituiscono la matrice profonda, lo sfondo strutturale, il contorno economico, politico, storico, alla figura di Borelli.


Bartolomeo Borelli



Il libro di fotografia

"La vita e l'opera di Bartolomeo Borelli, ingegnere"
(Ed. Morra, 2005)

può essere acquistato in libreria.


E' possibile,
come per tutte le altre fotografie presentate nel sito,
richiedere il poster delle singole fotografie
in esso contenute
(stampa su Cibachrome, formato minimo 20x30 cm).





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