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NEL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE

Una Passeggiata all'Ombra
delle
"Variazioni Goldberg" di Johann Sebastian Bach



SINTESI DEI CONTENUTI


L'intento principale degli autori del libro consiste nel collocare le "Variazioni Goldberg" in una prospettiva interdisciplinare, stabilendo collegamenti con altri campi dell'attività e del pensiero umano (scienza, architettura, letteratura e così via), cercando di andare oltre i limiti di una stretta analisi musicologia: questa impostazione è in sostanza coerente con gli interessi multidisciplinari degli autori e, proprio per le loro diverse storie ed esperienze personali, è particolarmente stimolante per loro.

Le Variazioni Goldberg sono nell'immaginazione degli autori una sorta di "giardino delle meraviglie" dove essi amano passeggiare, scoprendo quello che la fantasia suggerisce loro.


Johann Sebastian Bach, Thomaskirche (Lipsia) Johann Sebastian Bach, Thomaskirche (Lipsia)
Thomaskirche (Lipsia), dove ebbe luogo la prima della Passione secondo S. Matteo e dove Bach è sepolto. Lipsia fu il centro delle attivitą di Bach, che vi visse dal 1723 all'anno della morte, 1750.

L'idea di partenza è quella del "gioco", del "giocare consapevole" di ogni artista e di ogni scienziato: pensando che opere meravigliose come le "Variazioni Goldberg" possono essere concepite e costruite solo con motivazioni che si chiudono in loro stesse, non in relazione ad altri motivi esterni, pensando che J.S.Bach era alla fine uno straordinario giocatore interessato a giocare con i suoni gli autori presentano nel primo capitolo una teoria del giocare, come modo di vivere comune ad artisti e scienziati, considerando anche gli aspetti di comunicazione delle loro opere.

Il secondo capitolo è dedicato all'intima natura della musica, vibrazione in sintonia con l'essenza dinamica dell'universo e al tempo stesso vibrazione generata dalla scintilla di energia racchiusa in ogni essere vivente, manifestazione del ritmo del suo respiro. Ogni musica ha un suo livello interno di energia e quella di J.S. Bach è probabilmente tra le più alte immaginabili: ci appare come un flusso turbolento, un torrente in continua trasformazione in infiniti modi, capace di generare nuove energie da se stesso.

Il terzo capitolo tratta la variazione in musica, considerando gli aspetti legati al discorso musicale in generale e la forma strutturata di "variazione su un tema". In questa discussione si spazia tra diverse culture nel mondo e in epoche diverse.

Il quarto capitolo affronta lo stile bachiano, il modo di scrivere di J.S. Bach, stabilendo anzitutto un'analogia tra le strutture del discorso musicale in generale e la struttura dei tessuti (trama, ordito, armatura e così via) e passando poi a discutere i fondamenti del suo linguaggio musicale, armonia, melodia, ritmo e timbro.


Johann Sebastian Bach, Nicolaikirche (Lipsia) Johann Sebastian Bach, Nicolaikirche (Lipsia)
Nikolaikirche (Lipsia), dove ebbe luogo, tra l'altro, la prima della Passione secondo S. Giovanni.

Il quinto capitolo analizza più in profondità e dettaglio la musica di J.S. Bach e le "Variazioni Golbderg", inquadrando in una prospettiva storica l'uso che il Maestro di Eisenach fa delle scale e delle strutture di base del discorso musicale, il campo di consonanza, struttura accordale globale di lunghezza variabile, e infine considerando strutture compositive più ampie, in particolare quelle geometriche.

Nel sesto capitolo gli autori illustrano la loro visione delle "Variazioni Goldberg": essi vedono in quest'opera un vero e proprio respiro di suoni, dove diversi momenti di espansione e contrazione si alternano tra loro in rapporti ben definiti, una sorta di "yin-yang" dei suoni. La sequenza delle variazioni si snoda in un crescendo di energia, allontanandosi dagli schemi standardizzati della forma "variazioni su un tema", per sfociare nel Parnassum del "Quodlibet" finale.

Il settimo capitolo discute questioni legate all'interpretazione delle "Variazioni Goldberg", considerando esecuzioni con strumenti solisti e organici diversi e passando in rassegna brevemente alcune tra le interpretazioni più importanti e significative.

Da ultimo, nell'ottavo capitolo, a conclusione del lavoro, gli autori suggeriscono un'analogia tra le "Variazioni Goldberg" di J.S. Bach e il "Giardino di Polifilo" descritto in grande dettaglio in un libro del quindicesimo secolo, "L'Hipnerotomachia". Esistono numerose affinità tra musica e architettura. Il giardino di Polifilo è interessante non solo per la sua complessità geometrica basata su rapporti tra numeri ben precisi, rapporti e numeri che hanno analoga importanza anche in musica e nelle "Variazioni Goldberg" in particolare; è interessante anche perché ha un significato simbolico, rappresenta un viaggio, il viaggio alla ricerca interiore della proprio essere, è un'allegoria come del resto lo sono la maggior parte delle grandi opere nella storia dell'arte, della letteratura e della musica.


Il Giardino di Polifilo

Il Giardino di Polifilo ('Hipnerotomachia', XV sec.)


Questo giardino, mai realizzato, ma accuratamente descritto (anche dal punto di vista botanico) è stato recentemente costruito con le tecniche e gli strumenti di computer grafica da due architetti torinesi, Silvia Fogliati e Davide Dutto, ricostruzione presentata nel libro "Il giardino di Polifilo", FMR, Milano 2002.





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