Proprio a Nord di Arbatax, in una giornata con un forte vento da ovest, risaliamo un tratto di costa, all'altezza circa di Cala Gonone, in cui la particolare conformazione delle valli e dei monti crea un effetto locale di esaltazione della forza del vento, che lì, in quel giorno, arriva a superare i 70 nodi: il mare è tutto bianco, non solo le creste ma anche le valli delle onde; le gocce d'acqua delle raffiche colpiscono come proiettili; nonostante la stagione estiva il freddo è intenso e dopo molte ore di navigazione difficile e faticosa sentiamo il peso della violenza che la natura esercita sulla barca e su di noi, quasi una rabbia personalizzata.

Nel tratto di navigazione lungo la Corsica, partiti da Aiaccio e diretti a Calvì, navighiamo tutto il giorno con mistral intorno ai 50 nodi; soprattutto nel tratto di costa intorno a Capo Rosso, il basso fondale crea onde grandiose e spettacolari. Le sensazioni tuttavia sono molto diverse da quelle provate a Cala Gonone: qui non fa freddo, il cielo è blu come il mare, la natura è forte ma non la sentiamo rabbiosa con noi, possiamo goderci tranquillamente lo spettacolo. Emozionante la strambata all'ingresso della rada di Calvì!

Percorse circa 60 miglia da Corfù verso Malta incontriamo una forte perturbazione da Sud-Ovest, proprio contro la nostra prua: è giocoforza piegare al traverso e dopo una notte di navigazione illuminati a giorno dai fulmini e bagnati dall'acqua del mare e dei temporali troviamo rifugio a Itaca, proprio l'agognata patria di Ulisse. Rinfrancati e di nuovo asciutti, ripartiamo il giorno dopo con forte vento da ovest e mare formato: in balia di alterne situazioni metereologiche, ma sempre con temporali e condizioni di vento e mare impegnative, approdiamo a Malta dopo tre giorni e due notti di navigazione ininterrotta.